Vi siete indignati davanti alla mia aggressione da parte della Digos che, in spregio all’art. 21 della Costituzione, ha dimostrato a tutto il mondo civile, come questo Paese sia governato da una neo-dittatura partitocratica al servizio dei poteri forti, dove la libertà di espressione del pensiero è a senso unico. Solo per i tiranni e i loro lacchè.
Avete mandato così tante migliaia di messaggi da rendere impossibile rispondere a tutti: anche se il ringraziamento, di cuore e profondo, va ad ognuno di voi!
Le immagini della violenza di Stato sono rimbalzate sui siti e i blog dei maggiori quotidiani e televisioni, anche oltreoceano, e ho sentito pulsare forte il cuore e il desiderio di riscatto di un’altra Italia stanca di farsi intimidire, ricattare e mettere a tacere.
La maggior parte delle persone mi hanno ringraziato per avere dato un esempio di coraggio civile, anche ai giovani, che devono prendere in mano il loro destino, lottare contro tutte le mafie di destra e di sinistra e non stare più a guardare. Molti altri per avere dato una scossa a questa città assuefatta alla corruzione e al silenzio, assopita e imprigionata da ripetuti lustri di false maggioranze e di false opposizioni.
Tanti i messaggi di solidarietà da studenti e persone comuni, ma anche da parte delle forze dell’ordine, della classe forense e di giovani magistrati che credono nella legalità e nel principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Grazie dal profondo del cuore a tutti per avere impedito che l’ennesimo abuso delle famigerate squadre della Digos ambrosiana nei miei confronti si consumasse nel silenzio dei media con il solito pretestuoso fermo e le solite false accuse di oltraggio e resistenza, con cui i regimi hanno sempre cercato di soffocare il dissenso. Senza contare che questa volta la verità e da chi promani la violenza ovvero l’ottusa chiusura al dialogo democratico sono apparsi a luce meridiana sotto gli occhi di tutti.
Questa volta ci sono i video delle tante televisioni a testimoniare che la realtà non è quella “processuale“, emergente da false ricostruzioni e testi collusi o intimiditi ma quella storica, quella che è sgorgata dalle voci sincere e coraggiose dei tanti cronisti che hanno gridato il loro sdegno ai poliziotti della Digos che stavano sequestrando un libero cittadino, rappresentante della Società civile, solo per impedirgli di manifestare le proprie opinioni. Le coscienze stanno finalmente iniziando a muoversi.
Ma, ora è tempo di rispondere alla domanda: quanto resta della notte?
Rispondiamo assieme, diciamolo con tutta la forza di una civile indignazione.
Quella civile indignazione che ci rimane in gola ogni volta che guardiamo, sentiamo, viviamo questa inaccettabile perversa realtà. Non ci piace? Iniziamo a cambiarla!
Non c’è una destra, una sinistra o un colore politico in questa indignazione: è sana, è normale, parte dal cuore.
Rispondiamo alla violenza ottusa del potere con il dialogo sincero, ma rispondiamo e facciamolo con la forza della ragione e delle idee.
Per questo vi invitiamo al SIT-IN di CONSAPEVOLEZZA:
il 31 maggio dalle ore 9.30 davanti al Tribunale di Milano in via Freguglia 1.
Ognuno con la propria visione, con le proprie idee ma sicuri di affermare il nostro diritto democratico, costituzionalmente garantito, di esprimere il nostro pensiero e il nostro lecito, civile DISSENSO, contro tutte le mafie.
NESSUNA BANDIERA, SOLO GIUSTIZIA = x TUTTI!
Pietro Palau Giovannetti
Presidente Onlus Movimento per la Giustizia Robin Hood
e Avvocati senza Frontiere
“Sentinella, quanto resta della notte?”
La domanda è posta da Giuseppe Dosetti traendo spunto da Isaia (21:11) in occasione della prima vittoria elettorale di Forza Italia nel 1994 e del suo leader carismatico. Berlusconi, Silvio, Tessera 1816 della P2 di Licio Gelli, la stessa associazione che dette una definizione alle “associazioni segrete” citate nella Costituzione.
Fininvest, Mediatre, Mediaset, Mondadori, A.C. Milan, società off shore, partecipazioni …
La somma di poteri in mano a Bersluconi imprenditore, direttamente o meno, è impressionante. Ma di quella in mano a Berlusconi Presidente del Consiglio?
Quanto resta della notte in questo buio in cui siamo immersi? Perché notte lo è ancora, profonda quando della società civile non restano che le tre scimmiette: sordi, ciechi, muti. Prostrati. Un uomo di oltre 70 anni viene picchiato durante un comizio del PdL, perchè chiede a Berlusconi cosa pensi di fare per gli anziani (la risposta è chiara: prenderli a calci!), giovani dissenzienti caricati dalla polizia, Minzolini e il silenzio imposto sui referendum, i tentativi di zittire la Rete e anche la più flebile voce.
Vivere in Italia oggi, amare l’Italia oggi vuol dire vivere e amare quel Paese in cui uomini, donne, ragazzi che esercitano il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero si trasformano in criminali o in pazzi.
In che modo il potere si è trasformato in uno spregiudicato alchimista, al di là di ogni legge e al di là della Costituzione?
Oltre al tam-tam della Rete sull’aggressione del Presidente di Robin Hood e il suo sequestro davanti al Tribunale quante altre voci tenteranno di zittire?
Pm cancro della democrazia, Silvio Berlusconi vittima di ingiustizia. Sì?
Allora cos’è veramente un’ingiustizia?
Ingiusto è un Paese in cui i giudici possono essere corrotti, intimiditi o lasciati uccidere dallo Stato, come Falcone e Borsellino, che scende a patti con la mafia;
Ingiusto è un Paese in cui un’imputato ha mezzi per assoldare 120 legali, inquinare i processi e le istituzioni, comprare i parlamentari e cambiare le leggi a proprio uso e consumo per garantirsi l’impunità;
Ingiusto è un Paese in cui un imputato può imporre se stesso, diventare Presidente del Consiglio, manipolare buona parte dell’informazione pubblica e criminalizzare quei Magistrati onesti che fanno il loro dovere, senza guardare in faccia nessuno;
Ingiusto è un Paese in cui i magistrati che contrastano le massomafie sono oggetto di campagne persecutorie e diffamanti da parte del Governo e del C.S.M., fino a costringerli a dimettersi, come accaduto a Luigi De Magistris;
Ingiusto è un Paese in cui un cittadino è condannato a sopravvivere con meno di € 500 al mese di pensione e non ha i mezzi neppure per pagare un solo avvocato;
Ingiusto è il Paese in cui gli anziani possono venire sfrattati dalla case popolari dell’Aler con l’ausilio della Digos e gettati in mezzo alla strada, senza che nessuno scriva una riga o si indigni;
Ingiusto è il Paese in cui i veri abusi giudiziari restano impuniti senza che nessuno abbia il coraggio di parlarne: anche i falsi garantisti berlusconiani e tantomeno grillini, sindacati, intellettuali, partiti della sinistra, trasmissioni di giornalismo d’inchiesta, etc.
Con l’elenco delle vittime della vera malagiustizia si potrebbe tapezzare l’intero tribunale di Milano (e non solo) ma nessuno ha interesse a parlarne.
Vittime anonime di abusi reali che fanno notizia solo da morte, quando le loro umili vite vengono spezzate in lager psichiatrici, carceri, case di ricovero per anziani o, quando per disperazione vengono spinte a darsi fuoco o a sparire dalla circolazione; Vittime civilmente morte che hanno sofferto così tanto che anche la più illuminata delle sentenze non potrà mai adeguatamente sanare le loro profonde ferite;
Vittime per morti bianche, errori sanitari, TSO, suicidi misteriosi, indagini sepolte, estorsioni, lupara, fallimenti pilotati, racket delle aste giudiziarie e libertà negate;
Vittime di veri abusi e parenti che non possono permettersi di pagare avvocati e talvolta la strada per il gratuito patrocinio è sconosciuta o resa impervia dalle stesse regole che nessuno si preoccupa di far rispettare;
Vittime di abusi reali che non posseggono televisioni nè possono PERVERTIRE la legge a loro favore.
Allora, ci domandiamo, perché persone normali, che vivono in questo anomalo Paese protestano A FAVORE di Berlusconi ?
Pensano che una sua vittoria garantirà impunità per ogni reato? Che se lui riesce a fare ciò che vuole e “me ne frego” potranno avere lo stesso trattamento?
Guardano magari le vittime di malagiustizia come si guarda un incidente, sicuri che a loro non toccherà, forse. Hanno assistito alla brutale aggressione di Pietro Palau Giovannetti da parte della Digos con indifferenza, mettendo da parte il garantismo.
Taluni, come il quotidiano di Feltri “Libero“, hanno addirittura plaudito alla brutale violenza della Polizia del Pensiero.
E se l’empatia dovesse nascere da esperienze comuni… bè, sfidiamo chiunque di costoro a dire che un Ministro della Giustizia abbia fatto approvare un Lodo per salvarli dal carcere, o che l’intero Parlamento sia sequestrato dalle loro vicende giudiziarie.
E, la si pianti, di chiamarci “comunisti”, perché non hanno colore la giustizia e la democrazia in un Paese libero.
Per questo diciamo: NESSUNA BANDIERA, SOLO GIUSTIZIA = x TUTTI!
Sit-in di consapevolezza per chi ha ancora una coscienza e una voce.
Per esercitare il DIRITTO di manifestare liberamente OGNUNO il proprio pensiero e la PROPRIA LIBERTA’ di parola.
Contro le ingiustizie (quelle vere) al di là di ogni colore politico e idea.
A fianco della parte sana della magistratura, contro tutte le mafie.
Partiamo da qui per cambiare: siamo tutti Robin Hood!
Denise Farinato
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