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Corriere della Sera condannato per le fake news su Palau Giovannetti Pietro e Movimento per la Giustizia Robin Hood

venerdì 13th, Luglio 2018 / 16:47 Written by

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Il Tribunale di Milano con Ordinanza 12/7/2018 ha condannato il Corriere della Sera a pubblicare la rettifica delle fake news diffuse sul conto di Pietro Palau Giovannetti e della ONLUS Movimento per la Giustizia Robin Hood – Avvocati senza Frontiere.

Si tratta di un provvedimento d’urgenza, ex art. 700 c.p.c., che finalmente spezza il fitto silenzio-stampa su uno dei casi più eclatanti di malagiustizia in Italia nei confronti di un difensore dei diritti umani.

Ecco il testo integrale della rettifica pubblicata oggi a pag. 9 sulla Cronaca di Milano dal quotidiano che però sottace maliziosamente che tale pubblicazione è avvenuta solo dietro ordine del Tribunale di Milano, in sede di reclamo cautelare, e non spontaneamente, come sarebbe stato ragionevole per un quotidiano libero e indipendente.

Inoltre, è doveroso mettere in luce che tale rettifica viene falsamente attribuita allo stesso Pietro Palau Giovannetti, quando invece è stata richiesta e sottoscritta da uno dei legali dell’Associazione, che ha promosso il vittorioso giudizio nei confronti del Corriere della Sera – R.C.S. Mediagroup S.p.A.

 

Si è voluto, insomma, in tal modo evitare di rendere di pubblico dominio la pendenza del giudizio e la relativa débâcle giudiziaria, ovvero che anche un quotidiano espressione dei poteri forti può essere tenuto a rispondere di pubblicazioni diffamatorie, atte a screditare gli avversari politici, soffocando qualsiasi diritto di replica.    

Basti pensare che il Direttore responsabile del quotidiano che ha scritto l’articolo diffamatorio pretendeva di pubblicare solo alcuni stralci della rettifica, svilendone il contenuto, operando una censura che tanto ricorda il “Ministero della Verità“, descritto da G. Orwell in “1984”, dimenticando che “Quando la verità non è libera, la verità non è vera” (Jacques Prévert).

 

La rettifica

In merito all’articolo 1.11.2017: “latitanza finita per il ribelle Giovannetti”, contenente un coacervo di falsità, richiamata ogni pregressa diffida, Vi invito a pubblicare: 1) Il ns. Presidente non è un “ribelle” ma un human rights defender, che s’adopera da oltre 30 anni contro la corruzione e le massomafie, che soffocano le libertà e la vera democrazia: www.avvocatisenzafrontiere.it – Solo per questo è oggetto d’una vile campagna di discredito mediatica e persecuzione politico-giudiziaria; 2) E’ falso debba scontare oltre 9 anni, tanto è vero che è stato scarcerato il 23/4/2018 dalla Corte d’Appello di Milano che ha riconosciuto una pena residua di soli 2 anni per meri reati d’opinione, peraltro prescritti in quanto risalenti ad oltre 27 anni fa, a fronte dei quali in un Paese normale in cui la legge è uguale per tutti non avrebbe dovuto entrare in carcere neppure un solo giorno né tantomeno venire emesso mandato d’arresto europeo, in base al Vademecum del C.S.M., trattandosi di reati bagatellari e pena inferiore ad anni quattro. Ragione per cui ha subito un’ingiusta detenzione. 3) E’ falso abbia “un passato nella galassia dell’eversione di sinistra” e che si sia “avvicinato a ambienti anarchici greci”. Pietro è un pacifista nonviolento d’ispirazione gandhiana; 4) Parimenti diffamante che l’Associazione è “controversa”, posto che è una delle prime ONLUS anticorruzione riconosciute in Italia, che ha sostenuto con oltre 250.000 firme i magistrati antimafia; 5) Idem che ha “perso la sua battaglia con le istituzioni e vissuto sul filo di una personalissima rivoluzione”. Invero la sua opera è stata accostata dalla Fondazione Kennedy of Europe a quella di eroi di ieri e di oggi che stanno cambiando il mondo con mezzi pacifici; 6) Tendenzioso che la pena derivi da reati “non legati al mondo dell’eversione ma alle sue deliranti attività contro politica e magistratura”; 7) Altrettanto infamante il richiamo a varie “perizie psichiatriche”, senza riferirne l’esito e il contesto; 8) Pura invenzione i pretesi “insulti” all’ex premier Berlusconi. Invero, Pietro è stato aggredito da agenti Digos, come ammesso dallo stesso Corriere della Sera dell’11.5.11: https://video.repubblica.it/…/processo-mills-pa…/67952/66410 Ora Pietro è libero ma il Corriere della Sera continua a tacere, nonostante abbia dato risalto alla notizia del suo arresto, rifiutando di pubblicare qualsiasi appello anche a pagamento. Un silenzio che puzza di censura e contiguità a quei poteri forti più retrivi che manipolano e inquinano la libera informazione: www.change.org/p/pietropalaulibero 

 

 

art. rettifica13.7

ordinanza trib di milano 12.7.18

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