A volte tra due mali ci si può trovare costretti a scegliere quello minore. Un nuovo governo M5S-PD è meno peggio del neofascismo leghista, che ha alimentato un immotivato clima sociale di paura e odio razziale come se l’Italia fosse diventata improvvisamente un paese insicuro percorso da bande di immigrati clandestini dediti al crimine. Il governo Di Maio/Salvini ha suscitato i peggiori sentimenti xenofobi e razzisti, pur latenti in una parte della popolazione, legittimando per di più le ruberie della Lega che deve restituire 49 milioni di euro, in comode rate, ad interessi zero, spalmate in 80 anni (!), pigliando per il culo gli italiani. E stabilendo così il principio che la legge non è uguale per tutti. Ma ora Salvini ha sbagliato le sue previsioni. E’ partito all’attacco credendo in una “vittoria lampo”, mentre adesso si trova fuori gioco. Di Maio e chi ottusamente lo sostiene gli sta offrendo di tornare alla ribalta. Il governo M5S-PD che piaccia o no, turandosi il naso, come diceva Indro Montanelli, per la vecchia DC, è l’unica possibile alternativa e deve durare fino a fine legislatura, in modo che il tempo dissolva il nefasto impatto suggestivo degli slogan populisti leghisti e Salvini esca definitivamente di scena. Tornare indietro sarebbe un suicidio politico dopo averne Tentato uno precedente che solo l’ottusità e l’avidità di potere di Salvini ha sventato. Tra l’altro la Liga non solo è corrotta quanto il PD, avendo governato con Maroni, etc l’Interno e intere regioni ma è ancora più avida, becera e liberticida. Ed è senza scrupoli pronta ad asservirsi agli interessi della Russia comunista di Putin e alle logiche delle tangenti come il vecchio PCI. Chi si oppone al Conte bis Rifletta bene. Perché quello che ci attende con topo Giggino è la risalita al governo della lega e degli interessi delle mafie dei colletti bianchi colluse con le organizzazioni criminali che controllano il territorio dalla Calabria (dove Salvini è stato eletto) fino alle regioni del nord dove le stesse sono ben infiltrate degli anni ‘70 del secolo scorso. La stessa ascesa politica della Lega Nord – Lega lombarda è contrassegnata dal voto di scambio con le mafie (Ndrangheta in testa), società off shore, titoli falsi, tangenti e accordi illeciti con imprenditori collusi con mafie e massoneria a partire dalla sede nazionale di via Bellerio, acquisita senza anticipare un soldo a fronte dei futuri promessi rimborsi elettorali …