ULTRAOTTANTENNE INVALIDO SFRATTATO CON VIOLENZA E MINACCIA DALLA CASA POPOLARE DOVE AVEVA VISSUTO OLTRE 35 ANNI. NON PAGAVA IL PIZZO ALL’ALER E AI PARTITI CHE AMMINISTRANO IL PATRIMONIO PUBBLICO IMMOBILIARE, CONTROLLANDO LA MAGISTRATURA E IL GRANDE BUSINESS DELLA GIUSTIZIA.
E’ accaduto a Milano, in pieno inverno, lo scorso 27 gennaio 09, nell’assoluto silenzio dei media, occupati a parlare in termini astratti della crisi economica mondiale e dei massimi sistemi, senza essere in grado di affrontare i casi concreti e di individuare le cause profonde della bancarotta delle moderne democrazie partitocratiche, insite nel sistema di malaffare politico, economico e giudiziario che mina in radice le regole della democrazia e i diritti dei cittadini. Non dovrebbe infatti accadere nè tantomeno venire tollerato in un paese civile, fondato sul diritto, che un Tribunale come quello di Milano, disponga l’impiego della forza pubblica per allontanare coattivamente dalla sua abitazione una persona anziana e malata in stato di bisogno.
Si è parlato a ragion veduta della casa come paradigma della crisi economica.
Ma nessuno ha avuto il coraggio di denunciare che all’origine vi è la corsa sfrenata alla speculazione edilizia, il saccheggio del patrimonio pubblico immobiliare da parte delle lobby di mercanti e il mancato contenimento dei valori immobiliari, che ha generato un progressivo degrado dell’economia, falsando il mercato.
Di seguito pubblichiamo il comunicato del gennaio scorso a cui nessun media ha dato voce, in cui si denunciava uno dei tanti casi emblematici che ben spiegano i termini della crisi e delle ragioni per cui non ci sarà ripresa sino a quando la legge non sarà veramente uguale per tutti e i tribunali cesseranno una volta per tutte di giudicare in nome della speculazione edilizia.
Comunicato stampa 27.1.09.
Avvocati senza Frontiere denuncia che mentre stiamo mettendo in rete il comunicato è in corso l’illegittima esecuzione di sfratto di un anziano, malato di cuore, conduttore di un alloggio popolare che da oltre 35 anni rivendica il diritto di riscatto della propria abitazione.
Dopo il caso della famiglia sfrattata per la ridicola somma di € 20 di morosità, dall’ex Presidente di Banca Popolare Milano Roberto Mazzotta, pubblicata sul sito www.avvocatisenzafrontiere.it (nella pagine web della mappa della magiustizia), altra vicenda destinata a fare discutere e suscitare iinquietanti nterrogativi sulle oscure collusioni e interessi che muovono i magistrati del Tribunale di Milano, ovvero sul livello di civiltà giuridica della società è sicuramente quello del Prof. Bruna Fiorentino, assegnatario dal 1973 di un alloggio popolare nelle case ex Gescal di Via Lucca 41, a Milano, da cui sta venendo allontanato con la forza pubblica, senza disporre di altra abitazione e mezzi economici.
Ciò, seppure sia tuttora in corso la causa di merito e il titolo esecutivo azionato sia costituito da una mera ordinanza provvisoria di rilascio, che ben potrà venire revocata con la sentenza definitiva, emessa dal Giudice, Dr. Man-unta, Presidente della XIII sezione civile del Tribunale di Milano, che si occupa esclusivamente di locazioni, il quale è già stato denunciato alla Procura di Brescia e al C.S.M. per favoreggiamento dell’Aler, avendo con detto abnorme provvedimento di fatto già anticipato il giudizio, precludendo qualsiasi difesa del conduttore.
Una vera e propria deportazione coattiva per fare spazio alla logiche della speculazione, coltivate dall’Aler s.p.a. e dalla magistratura milanese, di cui Avvocati senza Frontiere denuncia da annni la vasta corruzione ambientale.
L’abnormità dell’esecuzione del provvedimento di rilascio deriva dal fatto che il Prof. Bruna Fiorentino si è infatti tempestivamente opposto allo sfratto, contestando il diritto dell’Aler di fissare unilateralmente i canoni di locazione, in spregio alle pattuizioni sottoscritte dalle parti nei contratti di locazione e nei bandi di assegnazione che prevedevano tra l’altro il diritto di riscatto.
Una questione che si trascina da oltre 35 ANNI, senza trovare soluzione nelle aule di giustizia e per cui Avvocati senza Frontiere è in procinto di adire la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo, denuciando alcune centinaia di casi analoghi di assegnatari a rischio sfratto.
Il caso del Prof. Bruna Alfredo Fiorentino riguarda infatti svariate migliaia di famiglie di anziani che, anziché venire aiutati dalle Istituti Case Popolari e dalle istituzioni, rischiano di vedersi buttare in mezzo alla strada e spogliati della loro unica abitazione, dove sono vissuti per oltre 35 anni.
La vicenda nasce con il passaggio dalla gestione Gescal a quella dell’Istituto Autonomo Case Popolari (Iacp); cioè allorquando l’ex IACP (e in seguito l’ALER) pongono in essere una serie di condotte, denunciate come estorsive, volte a sottrarsi all’obbligo di alienare gli alloggi agli assegnatari aventi diritto, alle condizioni previste nella L. n. 60/63, onde conseguire un flusso incessante di profitti extra legem, nei confronti delle svariate diecine di migliaia di famiglie assegnatarie degli alloggi popolari della Lombardia, le quali in base alla legislazione previgente (che prevedeva il diritto di riscatto con un canone mensile costante inclusivo delle spese), avrebbero dovuto divenire proprietarie degli immobili a loro assegnati o continuare a godere del canone sociale e di condizioni agevolate rispetto a quelle di mercato oggi invece indebitamente pretese.
Il meccanismo truffaldino utilizzato da Aler S.p.A. per ottenere il pagamento di somme eccedenti quelle pattuite nei contratti è lo stesso utilizzato dagli speculatori del settore immobiliare e dai veri e propri usurai professionali:
– da una parte gonfiare le spese accessorie (quali riscaldamento, servizi…) e i canoni di locazione, invitando a pagare mediante l’unilaterale emissione di bollettini di versamento, dietro minaccia di sfratto e azioni monitorie (che i giudici in genere concedono senza neppure istruire le cause e leggere gli atti);
– dall’altra presentarsi minacciosamente nei quartieri delle case popolari con largo impiego di uomini e mezzi (Digos, Ufficiali giudiziari, camion per gli sfratti, operai sottoproletari e facchini), per imporre, a chi non ce la fa, la firma di cambiali a garanzia di tali indebite pretese, dietro minaccia di sloggio forzoso. Cosa appunto successa questa mani al Prof. Bruna Fiorentino che si è visto però anche rifiutare l’assegno di € 10.000 e un rinvio sino all’esito della causa di merito, perchè il pagamento offerto non era per contanti…!
Forse, neppure, il clan dei Casalesi o i picciotti dei racket che taglieggiano i negozianti siciliani non avrebbero concesso una dilazione, tenuto conto che l’anziana vittima degli usurai dell’Aler era ricoverato al Pronto Soccorso per un principio di infarto e aveva la disponibilità di pagare.
Tali gravi abituali comportamenti, a nostro avviso, non possono essere certo ignoti ai vertici delle istituzioni di governo della magistratura, della Regione Lombardia e dei partiti che controllano l’Aler, dalle cui casse, da sempre, traggono un flusso ininterrotto di finanziamenti illeciti.
Confidiamo, pertanto, che i mass media indipendenti, i giornalisti, i magistrati e le associazioni della società civile, non asserviti alle logiche dei partiti e delle logge massoniche che controllano le istituz
ioni, lancino un’azione di denuncia sulla gestione del patrimonio publico immobiliare e sul diritto dei cittadini di avere giudici imparziali che rispondono solo alle leggi.
Per maggiori informazioni sulla denuncia sporta nei confronti del Dott. Manunta:
Tel.: 02-36582657 – 329.2158780