Da parte mia sono pronto ad andare in carcere a testa alta
perché credo in una Legge molto più grande di quella umana controllata dalle
logge massoniche ed in quanto sono convinto che in uno Stato-mafia come quello
in cui viviamo che imprigiona ingiustamente i deboli e lascia impuniti colletti
bianchi e criminali politici e mafiosi anche “una prigione è un luogo
adatto per un uomo giusto”, come affermava Henry David Thoreau, grande
pensatore del Rinascimento americano
Chi è il ns. Presidente?
Pietro Palau Giovannetti oltre ad essere il coraggioso
Direttore Responsabile del nostro giornale on line è tra i fondatori del “Movimento per la
Giustizia Robin Hood” e della rete di “Avvocati senza Frontiere”,
organizzazioni no profit che da oltre 20 anni si battono per l’affermazione del
principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e una giustizia
pulita libera dagli interessi delle mafie e delle corporazioni, sostenendo
quella parte sana e assolutamente minoritaria della magistratura, che non si
presta a legittimare gli abusi quotidianamente perpetrati nelle aule di
giustizia dai poteri dominanti nei confronti dei cittadini più deboli e
indifesi.
A fronte del suo impegno civile e delle sue coraggiose
denunce nei confronti dei cd. “poteri forti” Pietro Palau Giovannetti
ha subito oltre 750 procedimenti penali con le accuse più disparate e capziose
per pseudoreati di natura ideologica, scaturenti dalle sue stesse denunce, mai
esaminate, o dai suoi taglienti articoli giornalistici, i cui procedimenti
nella stragrande maggioranza dei casi si sono conclusi con assoluzioni con
formula piena o, con archiviazioni de plano per manifesta infondatezza delle
notizie di reato.
Tra i tanti “procedimenti-farsa” sollecitamente
istruiti a suo carico a tempi di giustizia scandinava dalle Procure e Corti di
Appello di mezza Italia (da Torino, Treviso, Milano, Brescia, Trento, Trieste,
Venezia, Alessandria, Bologna, Firenze, Roma, Palmi, Reggio Calabria), si
registrano anche due singolari richieste di “perizie psichiatriche”,
da parte delle Procure di Milano e di Torino, nonché dalla Procura Generale di
Milano, proprio come in uso nelle dittature dei Paesi dell’Est.
Per la mole di attività persecutorie a cui è stato
sottoposto la sua figura è stata paragonata a quella di Danilo Dolci (pacifista
nonviolento) che, come lui, dal 1952, dedicò la sua vita alla causa delle
persone più deboli, in Sicilia, venendo ingiustamente arrestato e condannato
per reati di opinione dalla magistratura di regime dell’epoca tutt’oggi
asservita agli interessi della politica e della mafia siciliana.
La condanna venne infatti laconicamente confermata dalla
Suprema Corte di Cassazione, seppure in sua difesa avessero testimoniato i
maggiori intellettuali e Premi Nobel dell’epoca e l’arringa fosse stata
pronunciata dal grande giurista Piero Calamandrei, tra i padri della nostra
amata Costituzione.
A seguito delle sue battaglie civili Pietro Palau
Giovannetti rischia oggi di finire in carcere, stante la definitività di alcune
inique condanne ad oltre 6 anni di reclusione, confermate dalla Cassazione, per
reati di pretesa “diffamazione” e “calunnia” scaturenti
come detto dalle sue stesse denunce, mai esaminate, nei confronti di avvocati e
magistrati ritenuti corrotti o soggetti in posizione dominante, in grado di
controllare il grande business della giustizia.
Per impedire questa grave ingiustizia, su cui si deve ancora
pronunciare la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, alcuni hanno
proposto la sua candidatura alle elezioni europee, ma sinora nessun partito nè
vecchio nè nuovo ha raccolto l’appello.
Come fu per il caso Tortora non si tratta soltanto di
salvaguardare una persona onesta da una ingiusta carcerazione che incombe
minacciosamente sulla sua testa per inesistenti “reati” di natura
ideologica, promananti dalle sue attività nel sociale, ma di fare delle sue
coraggiose e pionieristiche battaglie civili un vero e proprio cavallo di
battaglia per l’affermazione di un movimento per la legalità nel ns. Paese.
Ma, molto probabilmente, la sua candidatura è troppo scomoda
e non esiste forza politica che abbia un sincero interesse a promuovere la
causa della Vera Giustizia.
Breve profilo: 56anni, sociologo e giornalista, insegna
Diritti Umani e da oltre 20anni si occupa di volontariato, dirigendo dal 2001
la rete di Avvocati senza Frontiere.
Nel 1986, a Milano, fonda il “Comitato per i Diritti
dei Cittadini”.
Denuncia le speculazioni edilizie dei palazzinari nei
quartieri metropolitani e nel centro storico, svelandone le commistioni di
interessi con il potere politico e la magistratura, con la quale iniziano i
primi contrasti, sfociati poi nella persecuzione da parte dell’ex Procuratore
Capo di Milano, Francesco Saverio Borrelli. che attraverso suoi fedeli P.M. ne
ordina ripetutamente l’arresto, richiedendone dulcis in fundo la perizia
psichiatrica.
Pionieristicamente scrive e denuncia con grandi manifesti
che la “Mafia ha messo le mani sulla città” (n.d.r.: cosa veramente
folle…!), controllando destra e sinistra, mass media, Guardia di Finanza e
Tribunali, sino alla Suprema Corte di Cassazione. Tesi che fa letteralmente
schizzare i guardiani dei palazzi del potere, che non trovano di meglio che
incriminare l’Autore per calunnia, cercando di farlo passare per pazzo; imputazione
da cui verrà assolto oltre dieci anni dopo dal Tribunale di Bologna.
Dal 1990, dopo aver svolto un’ininterrotta attività di
consulenza e denuncia, mettendo in luce ogni forma di abuso, da parte di
politici, giudici, avvocati e pubblici funzionari corrotti, dà vita al
movimento pro “mani pulite”, a sostegno della parte sana della
magistratura (Falcone, Borsellino e Pool Antimafia) per il rinnovamento delle
istituzioni e della stessa magistratura. Ciò sempre mantenendo le distanze
dall’ex Procuratore Capo di Milano Francesco Saverio Borrelli che, insieme ad
altri magistrati e al faccendiere piduista, Ing. Virginio Battanta, costruttore
amico di Mario Chiesa e dell’ex Sindaco di Milano Paolo Pillitteri, risulta,
tuttoggi, essere parte offesa per il preteso reato di “calunnia”, in
relazione ad una denuncia mai esaminata inviata all’ex Procuratore di Palmi,
Agostino Cordova, nell’ambito delle indagini sulla massoneria.
Nel 1992, il Movimento per la Giustizia si allarga in quasi
tutta Italia e raccoglie oltre 250.000 adesioni, presidiando pressochè ogni
giorno il Palazzaccio di Giustizia di Milano e le maggiori piazze italiane,
mentre il suo fondatore Pietro Palau Giovannetti, nel silenzio della stampa di
regime, continua a subire intimidazioni e minacce, anche da parte dei servizi
deviati.
Nel 1993, sulla scorta delle segnalazioni e denunce di
Pietro Palau Giovannetti l’ex P.M. Di Pietro e i magistrati del Pool di Milano
incriminano l’allora Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Cerciello (che
lo accusava di “diffamazione” e “calunnia”) e, poco dopo,
anche l’insospettato ex Presidente Vicario del Tribunale di Milano, Diego
Curtò, entrambi già coraggiosamente denunciati, sin dal 1989, da Pietro Palau
Giovannetti (che, dapprima, veniva preso per “visionario”, fino al
loro arresto e alla definitiva condanna per fatti di corruzione; quest’ultimo,
come molti ricorderanno, in relazione alle tangenti Enimont e al lodo
Mondadori).
Nel 1994, viene formalmente costituito il Movimento per la
Giustizia Robin Hood, Onlus poi riconosciuta con decreto n. 369/99 del
Presidente Regione Lombardia (in forza di ben due sentenze del TAR Lombardia:
una per “obblighi di fare”), che si adopera per diffondere una etica
universale dei Diritti Umani e la pace nel mondo.
Nel 1997-1999, col patrocinio dell’Alto Commissariato per i
Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra e l’UNESCO di Parigi, Pietro Palau
Giovannetti promuove la mostra umanitaria “Pittori contro la guerra”,
presso la sede nazionale dell’Associazione, in Via Dogana 2, Milano, a cui
aderiscono le maggiori Accademie di Belle Arti di tutta Europa, Provincia
Milano, Regione Lombardia, UNICEF, Commissione Europea, Alitalia, Governo della
Croazia e oltre 400 artisti da tutto il mondo (la mostra verrà poi smantellata illegalmente
con violenza e minaccia dalla Polizia Municipale mandata dal Sindaco di Milano,
che pretendeva la restituzione dei locali sede dell’Associazione, già negatagli
da ben due sentenze del Tribunale di Milano passate in giudicato).
Il 28 ottobre 2000 l’Associazione è insignita per le sue
attività umanitarie dell’alto riconoscimento dell’O..N.U. “Thanksgiving
for Peace”, in occasione della giornata mondiale delle Nazione Unite,
svoltasi a Milano con l’alto Patronato della Presidenza Repubblica.
Dal 4.1.2000, Pietro Palau Giovannetti è iscritto all’Ordine
dei Giornalisti della Lombardia, quale Direttore Responsabile de “la Voce
di Robin Hood” periodico a carattere tecnico-professionale registrato
presso il Tribunale: www.lavocedirobinhood.it – i cui articoli diffusi tramite
la rete internet a oltre 80.000 utenti stanno facendo tremare i poteri forti e
le corporazioni di avvocati, magistrati, giornalisti e politici di regime, al
soldo del potere, suscitando recentemente una escalation persecutorio-giudiziaria
nei suoi confronti che sta colpendo anche alcuni avvocati aderenti alla rete di
Avvocati senza Frontiere, come nel caso Treviso, ritenuti “rei” di
denunciare la vasta corruzione ambientale dei Tribunali italiani e di difendere
i più deboli.
Nel 2001, Pietro Palau Giovannetti da, altresì, infatti,
vita alla rete di “Avvocati senza Frontiere”, sull’intero territorio
nazionale; www.avvocatisenzafrontiere.it
Una rete di legali che opera senza scopi di lucro per
difendere i più deboli dai soprusi della Pubblica Amministrazione e dalla piaga
della malagiustizia, ovvero dalla troppo frequente mancanza di tutela dei
cittadini, nei confronti di usura, estorsioni, fallimenti pilotati, esecuzioni
immobiliari, vendite giudiziarie, sfratti, frodi processuali, patrocinio
infedele, violenze su donne e minori indifesi, abusi d’ufficio e falsità
ideologiche o materiali commesse da notai, pubblici funzionari e magistrati
corrotti nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali, frodi in danno dei
consumatori (Banche, Telecom, AEM, ENEL, ESATRI), etc.
Attraverso “S.O..S. GIUSTIZIA”, sportello che
offre orientamento e assistenza legale alle persone meno abbienti, ha seguito
oltre 4000 casi, costituendosi in giudizio, come associazione no profit, nei
processi di maggiore rilevanza sociale, a tutela di interessi diffusi.