APPELLO MASTROGIOVANNI: «NON CI SARA’ IMPUNITA’ COME PER CUCCHI»
E’ quanto affermato dal Presidente della Onlus Movimento per la Giustizia Robin Hood – Avvocati senza Frontiere, Pietro Palau Giovannetti, parte civile costituita nel processo di appello che si apre a Salerno venerdì 7 novembre p.v., nei confronti di 6 medici e 12 infermieri del lager psichiatrico di Vallo della Lucania, tra cui l’ex primario Michele Di Genio.
«Siamo consapevoli dell’enorme difficoltà di fare emergere la verità e la Giustizia in un Paese, come il nostro, dove vige il principio dell’intangibilità dei colletti bianchi e larghi settori della magistratura sono nelle mani di logge occulte e inesplorati gruppi politico-affaristici, come abbiamo denunciato alla Procura di Napoli, mettendo in luce le molte anomalie del processo di primo grado e il tentativo del P.M. Martuscelli di ribaltare l’originario impianto accusatorio, mandando assolti tutti gli imputati dai capi di accusa più gravi di sequestro di persona e morte derivante dalla commissione di altro delitto».
Allo scopo di impedire un altro scandaloso epilogo giudiziario, come quello di Stefano Cucchi, Avvocati senza Frontiere ha deciso di rendere pubblici sul sito http://www.maljustice.eu/www.maljustice.eu tutti gli atti principali del procedimento penale, preannunciando che insisterà nei propri motivi di appello, per l’inasprimento delle miti condanne inflitte in primo grado ai 6 medici e affinché vengano accertate le responsabilità anche dei 12 infermieri, mandati incongruamente tutti assolti, nonostante trattasi di fatti-reato della massima gravità assimilabili alla tortura che coinvolgono la figura professionale e la posizione di garanzia degli infermieri, ex art. 40 c.p., quale soggetto che svolge un ruolo cautelare essenziale nella salvaguardia della salute dei pazienti.
Fatti commessi, in concorso tra medici e infermieri, attraverso la formazione di false cartelle cliniche e attestazioni mendaci all’A.G., con l’aggravante di aver agito con crudeltà e assoluto disprezzo della dignità umana, rifiutando per oltre 4 giorni di prestare soccorso ad un paziente, legato mani e piedi, che ha continuato ad implorare aiuto, fino alla morte, cercando di liberarsi dai lacci di cuoio e plastica che lo facevano sanguinare, impedendogli di bere e alimentarsi, come risulta dalle videoregistrazioni delle telecamere a circuito chiuso, che inchiodano in modo schiacciante tutti gli imputati, nessuno escluso.
«Continueremo a vigilare il corretto svolgimento del processo e applicazione delle leggi» ha poi affermato l’Avv. Paolo Princivalle che parteciperà all’udienza del 7 p.v. a Salerno, ricordando che proprio in questi giorni l’Italia è stata giudicata del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per l’assenza del reato di tortura nel proprio Ordinamento, seppure da 26 anni abbiamo aderito alla Convenzione contro la tortura, senza averla però mai recepita, nonostante varie proposte di legge, tra cui quella avanzata dall’organizzazione Avvocati senza Frontiere e dell’Associazione 5 Stelle per la Legalità».
«Ci siamo costituiti parte civile – prosegue il legale dell’Associazione Avv. Fantini – per impedire i soliti “inciuci giudiziari” e affermare la libertà di cura contro i TSO, tutelando l’interesse dei cittadini di potere accedere ad una giustizia giusta e uguale per tutti, inscindibilmente connesso alla più generale tutela del rispetto della persona umana, per cui nessuno può essere sottoposto a torture, fino a provocarne la morte, tanto più in strutture sanitarie o carcerarie, come avvenuto anche nel caso di Stefano Cucchi».
«Alla luce del tentativo di deviare il processo su binari morti – ha aggiunto il Presidente della Onlus – ci siamo posti, sin dal primo grado, come una spina nel fianco della Pubblica Accusa e ne abbiamo prontamente segnalato gli abusi e le deviazioni anche al C.S.M., ottenendo, seppure tardivamente, il trasferimento del P.M. Martuscelli, che aveva perseguitato la vittima Francesco Mastrogiovanni, sin dalla fine degli anni ’90, disponendone l’ingiusta carcerazione per fatti da cui è stato poi assolto, con condanna dello Stato Italiano, al risarcimento del danno per l’ingiusta detenzione. Siamo così riusciti ad infondere coraggio anche alle altre parti civili e a spezzare il timore reverenziale verso la figura del pubblico ministero, facendo luce sugli anomali comportamenti endoprocessuali e le frequentazioni del dr. Martuscelli con taluni imputati (del caso si sta oggi occupando la Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo sulla gestione del procedimento per la morte di Franco)».
Nei giorni scorsi l’Associazione ha rivolto anche una denuncia a Raffaele Cantone Presidente dell’ANAC, chiedendo di far luce sulle pratiche medioevalistiche in essere presso le strutture sanitarie di Vallo della Lucania e la sostanziale impunità di cui godono i “colletti bianchi”, compresi i magistrati che hanno coperto le responsabilità per la morte del Prof. Francesco Mastrogiovanni e di altri pazienti in contenzione.
Ci auguriamo quindi che le pene scandalosamente miti comminate nei confronti dei medici, verranno quantificate correttamente nel grado di appello, condannando anche gli infermieri, tenendo conto della notevole gravità e allarme sociale dei reati consumati in danno di Franco, per cui è configurabile il delitto di “omicidio preterintenzionale”, come da noi evidenziato nell’atto di appello e nell’istanza rivolta alla Procuratore Generale presso la Corte d’Appello.
Nel caso di specie sussiste infatti sia il cd. “animus laedendi“, stante che la contenzione è stata attuata senza cure sino alla morte sia il cd. “animus necandi” che significa che l’agente non deve agire necessariamente con dolo di omicidio, ricadendo altrimenti nell’ipotesi di cui all’art. 575 c.p., bensì basta la previsione della morte, previsione di certo percepibile dal personale medico e paramedico, ben a conoscenza dei possibili esiti fatali di un regime contenitivo prolungato senza mai slegare la vittima per 4 giorni, lasciandolo fino alla fine agonizzare privo di alimentazione e di idonea idratazione.
Venerdì 7 novembre, ore 11,30, presso l’Aula Parrilli, Corte d’Appello di Salerno, si terrà una conferenza stampa sul processo Mastrogiovanni, con la partecipazione dei legali di parte civile della Onlus Movimento per la Giustizia Robin Hood e delle altre parti civili e Associazioni tra cui il Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni, a cui sono stati invitati anche alcuni parlamentari e Luigi Manconi, Presidente della Commissione Parlamentare sui Diritti Umani del Senato della Repubblica, che ha presentato una proposta di legge per l’introduzione del reato di tortura.
Per info: Segreteria Avvocati senza Frontiere 02/36582657 – 329/2158780
ATTI DEL PROCEDIMENTO PENALE:
01 Decreto di Giudizio Immediato su richiesta P.M. Dr Rotondo 1_2_10
02 Richiesta Cautelare P.M. Rotondo
03 Ordinanza di Applicazione di Misura Interdittiva
04 Ricorso Cass. P.M. Rotondo
05 Sentenza Corte di Cassazione n 34961_2010
06 Memoria ex art 523 cpp Movimento per la Giustizia
07 Istanza ex art 570 cpp Movimento per la Giustizia
08 Sentenza Tribunale Vallo della Lucania n 825_2012
09 Appello Procura Vallo della Lucania
10 Appello parte Civile Movimento per la Giustizia
11 Istanza ex artt 570 e 572 cpp per integrazione atto di appello